COMUNICATO STAMPA

 

Ancora una volta siamo costretti a censurare le dichiarazioni del Sindaco di Tagliacozzo Dino Rossi riportate nel comunicato stampa diffuso il 9 gennaio 2010.

Ancora una volta il Sindaco cerca di glissare problematiche ben conosciute e di addossare ad altri le proprie responsabilità. Non da una risposta concreta né articolata alle problematiche ed alle precise “accuse” che la soc. Montana Nuova ha contestato all’Amministrazione Comunale prima ed unica vera responsabile del degrado economico della località sciistica di Marsia, con evidenti riflessi su tutto il territorio comunale.

Non ha fornito alcuna spiegazione valida sul perché L’Amministrazione Comunale abbia rifiutato, negli ultimi due anni e quindi sotto la giunta presieduta dal Sindaco Rossi, la concessione edilizia per la costruzione della nuova Seggiovia Piccionara ( omettendo di dichiarare che a fine gennaio il Tar Abruzzo si pronuncerà sulla vicenda…), quando tutti gli altri Enti avevano rilasciato il loro nulla-osta; come non ha fornito alcuna spiegazione sul perché siano stati sempre rigettati tutti i progetti di sviluppo turistico che la soc. Montana Nuova, a partire dagli anni 90, ha elaborato e sottoposto alla necessaria approvazione comunale. Tali strutture avrebbero potuto essere oggetto anche di contributi a fondo perduto e  avrebbero consentito alla località di mantenere un’offerta adeguata, moderna e pari a quella che altre stazioni sciistiche della Regione Abruzzo hanno compiutamente realizzato ( neve programmata, nuove sciovie e manovie, pista di pattinaggio sul ghiaccio, campo di tiro a volo, campo di golf, centro ippico ed un albergo con annesso centro benessere di circa 60 stanze ). I citati progetti erano esecutivi e cantierabili. Tutta la documentazione relativa agli stessi ed alla presentazione al comune per il rilascio della concessione edilizia è a disposizione negli archivi della società e riscontrabile anche negli archivi comunali.

Premettendo tale situazione, non comprendiamo le dichiarazioni del Sindaco Dino Rossi. E’ evidente che la responsabilità del mancato sviluppo della zona è assolutamente ascrivibile alla totale immobilità di tutte le giunte comunali che si sono succedute alla guida del Comune di Tagliacozzo. Personalmente non ricordiamo una sola iniziativa, da parte del comune, per lo sviluppo di Marsia negli ultimi 35 anni. A Marsia, negli ultimi 35 anni, non si è approvato un solo progetto di ampliamento o solo di mantenimento delle strutture.

Il comune, che poi altro non è che l’Ente territoriale a cui lo Stato demanda il compito dello sviluppo locale, avrebbe dovuto farsi carico, direttamente o indirettamente, perlomeno di programmare un piano necessario per mantenere la località al passo con i tempi. Niente di più di quello che hanno fatto altri comuni nelle cui zone insistono località turistiche come quella di Marsia. Negli anni ’70 nella località erano presenti numerosi esercizi commerciali: cinque ristoranti, due alberghi, un negozio di articoli sportivi, un minimarket, una discoteca e tre impianti di risalita. La zona era molto frequentata sia da proprietari di abitazioni sia da turisti occasionali. Oggi di tutti gli esercizi commerciali suddetti esiste un solo ristorante che apre esclusivamente nei giorni festivi. Le citate attività non erano evidentemente tutte gestite dalla soc. Montana Nuova che si è solo occupata degli impianti di risalita. Mai ha gestito un albergo, mai ha trasformato un albergo o un ristorante(???) in appartamenti, mai si è accaparrata contributi Statali e/o Regionali. Non sono gli imprenditori locali ad essere “incapaci”, ma l’Amministrazione Comunale. E se non è incapace evidentemente persegue qualche oscura finalità che sicuramente non è quella dello sviluppo.

Ci spiega il Sindaco Rossi il motivo per cui a Marsia si porta ancora l’acqua con le autobotti, malgrado sia stato realizzato sin dal 1985 un acquedotto che collega e distribuisce l’acqua in tutti gli edifici esistenti?

Ci spiega il motivo per cui è stata revocata alla fine degli anni 90 la concessione edilizia rilasciata al Consorzio di Marsia per la costruzione della fognatura che avrebbe consentito l’erogazione dell’acqua potabile? 

Ci spiega il Sindaco Rossi il motivo per cui ancora oggi l’Amministrazione da lui presieduta appoggia costantemente azioni legali della frazione di Roccacerro che mirano alla reintegra di tutta la zona al demanio civico, malgrado le sentenze definitive del giudice demaniale che ha stabilito definitivamente l’esatto contrario?

Ci spiega il Sindaco Rossi un valido motivo per cui ha negato la concessione edilizia per la costruzione della nuova seggiovia Piccionara la cui vita tecnica è scaduta alla fine del 2008? ( a tal proposito dobbiamo censurare la scusa della mancata disponibilità dei suoli, dal momento che la soc. Montana ha sin dal 1990 gestito in piena legittimità gli impianti e quindi nella piena disponibilità dei suoli interessati…)

Ci spiega, altresì, il motivo per cui l’Amministrazione Comunale continua a definire la soc. Montana Nuova “occupatore abusivo senza titolo”, dal momento che proprio lo stesso Comune di Tagliacozzo ebbe a volturare le concessioni di esercizio degli impianti scioviari sin dal 1990?

Ci spiega, infine, il Sindaco Rossi quali precise azioni in favore della località sono state intraprese nel corso di ben tre legislature dall’Amministrazione Comunale, così come dichiarato nel suo comunicato stampa?

Non è che tutti questi dinieghi fanno parte di un disegno mirato a favorire qualche gruppo di interesse locale che ha intenzione di subentrare agli attuali imprenditori, acquisendo la zona “ in via amministrativa” ?

 

Siamo certi che il Sindaco Rossi eviterà di rispondere a tutte queste precise domande. Lo stile è quello di “glissare” gli argomenti scomodi e di riferire cose banali e pretestuose.

Per quanto riguarda l’utilizzo della seggiovia tra aprile e dicembre 2008, artatamente citato dal Sindaco Rossi, è opportuno chiarire che il rapporto ventennale tra la soc. Montana Nuova e la Telespazio era assolutamente al di fuori delle norme previste dal Decreto Ministeriale del 2.01.1985, in quanto lo stesso disciplina gli impianti a fune aperti al pubblico esercizio. Il servizio di trasporto del personale della Telespazio Spa era disciplinato da un contratto di natura privata che veniva rinnovato annualmente. La scadenza della “vita tecnica” dell’impianto era  stata comunicata alla Telespazio Spa in sede di rinnovo contrattuale nel mese di dicembre 2007, ovvero per l’anno 2008. Infatti in questa sede sono stati consegnati tutti i documenti relativi al collaudo annuale dell’impianto ed anche l’ultimo rinnovo della concessione di esercizio da parte della competente Regione Abruzzo Servizio Trasporti, nel quale si dichiarava chiaramente che il termine della “vita tecnica” era fissato alla fine della stagione invernale 2007/2008, così come risulta dalle dichiarazioni rese dal Responsabile dell’area Fucino Ing. Livio Mastroddi ai Carabinieri di Tagliacozzo nel verbale di sommarie informazioni del 10.12.2008 . Nel contratto era espressamente previsto che qualora mutassero le condizioni di sicurezza dell’impianto la Telespazio si sarebbe riservata la facoltà di avvalersi di mezzi alternativi. Quindi ben conoscendo la situazione relativa alla “scadenza tecnica”, mai la soc. Telespazio ha chiesto i citati mezzi alternativi previsti in contratto. E’ evidente, quindi, che la soc. Telespazio era perfettamente a conoscenza dello stato dell’impianto e che la mancata richiesta di mezzi alternativi è stata da noi interpretata come una decisione di non considerare una scadenza tecnica (quella del citato D.M. del 2.01.1985), che non comporta una diminuzione della sicurezza effettiva dell’impianto e che deve essere intesa esclusivamente riferita ad impianti aperti al pubblico esercizio e non a impianti utilizzati con un contratto di natura privatistica. Ad oggi, comunque, non si hanno notizie di alcun provvedimento da parte della magistratura. Tralasciamo qualsiasi commento sul riferimento di pessimo gusto sulle “morti bianche” e sul “primo maggio” inserite dal Sindaco Rossi nel suo comunicato stampa. Se non altro,  per il dovuto rispetto verso quelle persone che le morti bianche le hanno subite davvero. In venti anni di servizio non si è mai verificato alcun incidente sugli impianti gestiti dalla soc. Montana Nuova né ai dipendenti, né ai trasportati.

Anche le precisazioni sul perché le sciovie non sono aperte sono false e strumentali. Le comunicazioni di sospensione dell’esercizio delle sciovie da parte della Regione Abruzzo, citate con enfasi nel comunicato stampa dal Sindaco Rossi, altro non sono che atti dovuti.  E’ evidente che le sciovie non posso essere aperte al pubblico perché non hanno effettuato le prescritte revisioni speciali. Ma tale fatto non è avvenuto per caso. La soc. Montana Nuova, dopo quasi 20 anni di regolare esercizio, ha deciso di non aprire i suddetti impianti, che evidentemente con la seggiovia chiusa non possono rappresentare una attività economica possibile ( e tale decisione ha comportato anche la mancata effettuazione delle revisioni speciali… ), per protestare contro l’operato dell’Amministrazione Comunale che continua a fare l’unica cosa che ha sempre contraddistinto il suo operato nella località di Marsia ( da più di tre legislature…): il muro di gomma.

Gennaio 2010                                                                                    MONTANA NUOVA SRL